Valutazione del rischio derivante da agenti cancerogeni e mutageni
L’esposizione professionale a sostanze cancerogene e mutagene è spesso sottostimata.
Il processo di valutazione di questo importante rischio lavorativo deve iniziare da una corretta identificazione delle sostanze definite cancerogene. I successivi passi da compiere consistono nella sostituzione, ove possibile, dell’agente cancerogeno o nel contenimento dell’esposizione dei lavoratori ai livelli più bassi possibili.
Nel caso l’esposizione non sia eliminabile, il datore di lavoro dovrà applicare quanto stabilito dal Capo II del D. Lgs. 81/08 tra le quali segnaliamo l’obbligo di compilare e trasmettere all’organo di vigilanza il Registro degli Esposti a cancerogeni.
Questo Servizio ha avviato nel luglio 2012 una campagna di informazione e promozione della salute nei confronti delle aziende in cui vengono, o possono essere, impiegate sostanze cancerogene. La documentazione che è riportata con la data “luglio 2012” si riferisce appunto a questa iniziativa. In queste sezioni, oltre che ritrovare le comunicazioni inviate alle aziende interessate, vengono inserite alcune schede di comparto (denominate Schede di Aiuto all’Individuazione - SAI), suddivise per tipologia produttiva, che elencano i possibili agenti cancerogeni o mutageni che possono essere identificati.
Vengono inoltre mantenuti due documenti, uno sul rischio chimico e uno relativo ad un incontro tecnico del 2005 in merito al rischio cancerogeno, che costituiscono comunque una preziosa fonte di informazioni. La valutazione del rischio prevista all’articolo 236 risulta essere (comma 1) una valutazione dell’esposizione, i cui risultati devono essere riportati nel documento di valutazione dei rischi.
Parametri della valutazione del rischio
• La valutazione prevista dall’articolo 236 deve conformarsi all’analisi di alcuni parametri e deve tener conto di tutti i possibili modi d’esposizione, compreso quello in cui vi è assorbimento cutaneo.
• Caratteristiche delle lavorazioni
• Durata e frequenza
• Quantitativi di agenti cancerogeni o mutageni prodotti ovvero utilizzati e della loro concentrazione
• Capacità dell’agente di penetrare nell’organismo per le diverse vie di assorbimento in relazione al proprio stato di aggregazione